Wolff: “Resterò in Mercedes anche nel 2021”

Il futuro di TOTO WOLFF non è condizionato dal fatto di avere un figlio piccolo a casa. Perché c’è anche un altro amore da coltivare, quello per il marchio MERCEDES. Questa motivazione lo ha convinto non solo a continuare al timone anche nel 2021, nonostante alcuni dubbi avuti nei mesi scorsi, ma a prendere una serie di decisioni a lungo termine che gli consentiranno di gestire il suo lavoro con un minor carico di stress.
«Ci ho pensato per un anno. Ma sono arrivato alla conclusione che il posto dove sono più contento è il cuore del team, il garage. Vedere i meccanici lavorare, essere un osservatore silenzioso, far parte del processo di analisi degli ingegneri, che sono bravissimi. Al momento penso che resterò», ha detto Wolff alla Gazzetta dello Sport riguardo alla PERMANENZA IN MERCEDES anche l’anno prossimo. Ovviamente insieme a LEWIS HAMILTON. «La nostra relazione è forte, per quanto consentito da un rapporto di lavoro. Siamo amici ma ci sono anche momenti difficili, come avviene nei matrimoni. Io, però, so che lui dà il meglio e lui sa che noi facciamo lo stesso. E questo ci spinge a continuare questo viaggio insieme. Però se io dovessi decidere di smettere, lui continuerebbe a vincere perché c’è tanta gente valida nel team; così come se lui dovesse smettere, perderemmo un grande pilota, ma la Mercedes non inizierebbe a perdere i campionati a patto di essere in grado di presentarci al via con la miglior macchina e con i migliori piloti disponibili».
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Importante per Wolff anche la firma del PATTO DELLA CONCORDIA, che ha avuto un potere dirompente anche sulla questione Racing Point visto che gli animi a riguardo sembrano essersi raffreddati. «Nel Patto c’erano punti davvero importanti per noi e nella trattativa con Chase Carey siamo riusciti a trovare un compromesso. Non soldi in più ma la concessione alla Mercedes di agire con maggiore flessibilità. Ma non c’è alcun rischio di uscita appena dopo il 2021 nonostante questo, s’intende: LA MERCEDES OGGI È CONTENTA DELLA PIATTAFORMA PUBBLICITARIA. Abbiamo bisogno di flessibilità nel caso in cui la F1 in futuro non garantisca più il ritorno degli investimenti», spiega l’austriaco.
Riguardo appunto alla RACING POINT, il manager è convinto che non ci siano stati errori e che il suo rapporto con LAWRENCE STROLL non abbia nulla a che vedere con il rafforzamento delle prestazioni della rosea: «Noi abbiamo fornito tutte le parti che erano consentite dal regolamento, non abbiamo commesso alcun passo falso. Perché avremmo dovuto mettere a rischio l’integrità della Mercedes? Per rendere un team più forte e trasformarlo magari in avversario? Se osserva la mia vita e il mio lavoro, le amicizie non hanno mai interferito sulla mia attività professionale. La realtà è che alla Racing Point stanno facendo solo un buon lavoro, migliore di ciò che ci potessimo aspettare. In fondo la Force India andava altrettanto bene pur con un budget ridotto».