Renault e i test ‘giovani’ di Alonso: “Speriamo nella FIA”

Una nuova guerra potrebbe profilarsi all’orizzonte della Formula 1 e coinvolge un pilota che di guerre ne ha combattute all’interno del paddock. Per una volta, però, FERNANDO ALONSO si trova a giocare un ruolo passivo. A guardarsi in cagnesco, infatti, sono la RENAULT e gli altri team. La casa della Losanga vorrebbe mettere lo spagnolo al volante per permettergli di acclimatarsi alle nuove monoposto. E lo vorrebbe fare negli YOUNG DRIVERS’ TEST previsti ad Abu Dhabi a dicembre.
Alonso, possibile test ad Abu Dhabi a dicembre
C’è un grande problema e lo si intuisce dal nome di questi test: sono destinati ai giovani piloti. Lo predispone l’articolo 10.5 b) del regolamento sportivo 2020: “È previsto un test-day opzionale per il solo proposito di fornire a un giovane pilota l’opportunità di guidare una vettura di F1. Il test sarà tenuto sul circuito che ha ospitato l’ultimo Gran Premio, e inizierà entro 48 ore dalla sua fine […] I piloti eleggibili per questo test devono avere la Superlicenza FIA e, A MENO CHE LA FEDERAZIONE NON CONCEDA UNA DEROGA, NON DEVONO AVER PARTECIPATO A PIÙ DI DUE GARE DI FORMULA 1 nel corso della loro carriera“.
Era chiaro sin dall’inizio che Renault avrebbe dovuto chiedere alla FIA una deroga, con la Federazione disposta ad ascoltare visto come capitato in altre occasioni. E del problema si è discusso nella Commissione F1 del 26 ottobre. Ma anche qualora Jean Todt volesse tendere la mano ci sarebbe la posizione contraria di altri team, sicuramente McLaren, Racing Point e Haas. Probabilmente anche la Ferrari. A Imola il team principal Cyril Abiteboul non ha nascosto il suo disappunto per questo “niet” di alcune scuderie: “SEMPRE LA SOLITA STORIA, OGNUNO FA IL SUO GIOCO. Ma la maggior parte delle squadre è più pragmatica, dobbiamo solo sperare che anche la FIA lo sia. Anche perché la Renault fa tanto per i giovani piloti“.
Alonso, test con Renault 2018 il 4-5 novembre
Alonso, che il 4 e il 5 novembre proverà la Renault 2018 in Bahrain, avrebbe bisogno di guidare una monoposto del 2020. Almeno per non arrivare “a digiuno” nel 2021, quando diventerà pilota ufficiale ALPINE. Ma per ora non può che riprendere da dove aveva lasciato, guidando modelli risalenti al suo ritiro. Il team principal McLaren Andreas SEIDL ha spiegato il suo no: “Di quello che abbiamo discusso in Commissione F1 non posso parlare. Però questi test sono riservati esclusivamente ai giovani piloti: il regolamento concede alla FIA la possibilità di concedere una deroga, ma resta il fatto che si chiamano Young Drivers’ test per un motivo. Credo non ci sia molto da discutere su questo argomento: ALONSO È UN GIGANTE DELLA FORMULA 1, NON CAPISCO PERCHÉ SI DEBBA FARLO RIENTRARE IN QUESTI TEST RISERVATI AI GIOVANI“.
Renault, test per Alonso in autunno
Nelle ultime ore è arrivata anche la posizione della HAAS, tramite il suo team principal Günther STEINER: “LA REGOLA È CHIARA, È UN TEST PER GIOVANI PILOTI. NON PUÒ ASSOLUTAMENTE CONVIVERE CON IL PROFILO DI UN 39ENNE DUE VOLTE CAMPIONE DEL MONDO“, ha detto l’altoatesino al quotidiano danese Ekstra Bladet. “Abiteboul, se proprio vuole, deve chiedere a tutti gli altri. E se riceve un rifiuto, non si deve arrabbiare, perché c’è una regola chiara“.