Vettel contro la griglia invertita

Vettel contro la griglia invertita

In Formula 1 fino a due settimane fa l’ultima bandiera rossa risaliva al GP di Azerbaigian 2017. Poi, in appena due gare, tra Monza e il Mugello, sono state sventolate ben TRE BANDIERE ROSSE. Una sequenza piuttosto bizzarra, tanto che nel GP di Toscana via radio diversi piloti, tra cui Hamilton e Leclerc, si sono lamentati della situazione. Il monegasco sarcasticamente ha chiesto al box se fossero “messe di proposito”. In pratica in appena sette giorni si è assistito a ben CINQUE PARTENZE DA FERMO DALLA GRIGLIA. La confusione generata da tutte queste situazioni, unita al particolare risultato finale del GP d’Italia, ha fatto tornare d’attualità il tema delle griglie di partenza invertite.

 L’orrendo spettro delle griglie invertite

Come noto questa soluzione è stata più volte proposta da Liberty Media e in particolare da ROSS BRAWN, che voleva testarla quest’anno in sostituzione delle tradizionali qualifiche su alcune piste. A mettersi di traverso, facendo deragliare il piano, è stata la sola MERCEDES. I piloti però hanno frequentemente manifestato perplessità sulla possibilità di introdurre un sistema del genere per arginare il dominio della casa di Stoccarda e rendere più imprevedibili le gare. SEBASTIAN VETTEL, uno dei piloti più affezionati alla storia della Formula 1, ha stroncato questa opzione senza mezzi termini.

 Il sogno di Liberty

“Se si sta spingendo in questa direzione è la testimonianza del fatto che non si è riusciti a trovare regolamenti e strumenti in grado di avvicinare maggiormente il gruppo e di rendere le gare migliori sulla pista – ha sottolineato il quattro volte campione del mondo al sito RaceFans – abbiamo avuto nuovi regolamenti sulle ali anteriori che sono costati una fortuna a tutti, ma alla fine non hanno cambiato molto in termini di lotta in pista”. Vettel ha spiegato che usare la griglia invertita per produrre risultati inaspettati è “CONTRO L’ELEMENTO DELLO SPORT E DELLA COMPETIZIONE. Dobbiamo risolvere la questione e affrontare i punti principali piuttosto che cercare di giocare alla lotteria – ha concluso – da pilota devo accettare se gli altri vincono o fanno un lavoro migliore. Quindi penso che sarebbe sbagliato, in nome dello sport, cercare di mescolare le cose in questo modo“.

Nancy
Nancy Non esistono per me storie ed emozioni che non possono essere narrate, o volti, i cui profili, non possono essere fedelmente tracciati.
Valutazione: