Stroll punta a tornare a Portimão

In una stagione contrassegnata da misure sanitarie eccezionali e restrizioni mai viste in 70 anni di F1, ogni problema fisico viene attenzionato con la massima cura. Anche un mal di stomaco potrebbe non essere tanto banale. E a LANCE STROLL, che ha accusato problemi intestinali prima del Gran Premio dell’Eifel, sarà sicuramente passato per la testa il pensiero di aver contratto il COVID-19. Anche la bolla impermeabile del paddock ha mostrato qualche piccola (e quasi inevitabile) falla. Sergio Perez, compagno di squadra in Racing Point, ha dovuto saltare due gare e anche due membri del box Mercedes sono risultati positivi. Stroll si è così sottoposto a ulteriori tamponi ma questi ultimi hanno dato esito negativo.
Si è dunque trattato di un virus intestinale, fortunatamente slegato dalla pandemia. Ma che ha costretto comunque il canadese ad alzare bandiera bianca per il weekend del Nürburgring in favore di Nico Hülkenberg. Al punto che Stroll si è attirato le critiche di Jacques VILLENEUVE (per la verità mai tenero nei suoi confronti), secondo cui si dovrebbe correre anche in condizioni fisiche precarie. Stroll, a ogni modo, secondo la Racing Point è pronto a tornare a Portimão: “Ci aspettiamo di vederlo all’opera sul circuito portoghese“, ha commentato il team.
Villeneuve attacca Stroll: “Si corre anche col mal di pancia”
Ma, proprio alla vigilia di questo appuntamento, dall’Olanda arriva la voce che lo stop del Nürburgring nascondesse altro. FORSE PROBLEMI CON IL PADRE LAWRENCE, proprietario del team. E che dunque il mal di stomaco fosse solo una scusa: “A parte il Coronavirus, cos’altro potrebbe far sì che un pilota non gareggi in un Gran Premio?“, si è domandato il giornalista di Ziggo Sport Jack Plooij. “Perché LA MAGGIOR PARTE DEI PILOTI CORREREBBE ANCHE CON IL MAL DI STOMACO. Se le cose si mettessero male, potrebbero sempre andare ai box. ALCUNI HANNO DETTO CHE LANCE HA AVUTO UN LITIGIO CON SUO PADRE. Voleva partire dall’hotel in elicottero, ma suo padre non glielo permise. Così si è rifiutato di correre“, ha aggiunto Plooij.