Hamilton: “Lasciare la McLaren fu difficile”

CI SONO DEI BIVI, ANCHE IN FORMULA 1. E possono incidere sul futuro di una carriera, sul ricordo di un campione. In pochi vengono ricordati senza che abbiano vinto un Mondiale: Stirling MOSS, Gilles VILLENEUVE, Ronnie PETERSON. Questi e altri vengono citati perché sono ECCEZIONI RISPETTO ALLA LINEARITÀ DELLA STORIA DEI MOTORI, secondo la quale il pilota forte emerge fino a vincere. Lewis Hamilton nel 2012 aveva già vinto un titolo: soffrendo fino all’ultima curva, letteralmente, nel
- Altri quattro anni in MCLAREN, con 12 vittorie, lo hanno convinto che rimanere a Woking non gli portasse benefici a livello di carriera. E allora ha scommesso sulla MERCEDES, che da quando la Formula 1 è passata al motore ibrido ha dominato la scena lasciando le briciole agli avversari.
Secondo il britannico la scelta del 2012, che a più di qualcuno è sembrata un azzardo quasi da sbruffone, è stata uno dei momenti più difficili della sua carriera: “Credo sia impossibile dire esattamente quale sia stato il punto più duro. Tutti noi viviamo periodi difficili, specialmente quando si tratta di prendere alcune grandi decisioni. ORA SEMBRA TUTTO BELLO, MA QUANDO HO SCELTO LA MERCEDES TUTTI HANNO STORTO IL NASO. Anche perché stavo con la McLaren da quando avevo 13 anni, e decidere di lasciare la squadra che mi ha dato un posto in questo sport non è stato semplice. CHIAMARE IL MIO CAPO DI ALLORA, MARTIN WHITMARSH, È STATA UNA DELLE TELEFONATE PIÙ DIFFICILI CHE ABBIA MAI DOVUTO FARE. SPERO MI ABBIA PERDONATO! Però io sapevo fosse la decisione giusta, volevo far parte del progetto Mercedes“.
Hamilton: “Mondiale ancora aperto”
Un progetto a cui pochi davano credito: dal 2010 al 2012 la casa di Stoccarda aveva centrato un solo successo, con Nico ROSBERG in Cina al terzo anno. E anche nel 2013, la prima stagione dell’era-Hamilton, Re Lewis ha trovato una vittoria contro le due del tedesco. Ma l’inglese non ha mai avuto nessun dubbio sulla bontà della sua scelta. E ALLA FINE È PASSATO ALL’INCASSO CON 91 VITTORIE ALL’ATTIVO DOPO IL NÜRBURGRING E IL MIRINO SEMPRE PIÙ PUNTATO AI SETTE TITOLI DI MICHAEL SCHUMACHER: “Mi hanno spinto in ogni gara. Sono incredibilmente grato a questo team. Volevo far parte di una squadra che forse non aveva avuto lo stesso successo della McLaren ma era in fase di crescita. È STATA UNA SFIDA ENTUSIASMANTE E NON SAPEVO QUANTO TEMPO CI SAREBBE VOLUTO PRIMA DI ARRIVARE ALLA VITTORIA. Ma ho sempre creduto che prima o poi ci saremmo arrivati“.