Alonso: “Al mio ritorno potrei sorprendere”

Il 2021 sarà l’anno del ritorno in Formula 1 di FERNANDO ALONSO. Dopo essersi fermato nel 2018 per provare altre entusiasmanti sfide nel motorsport, il due volte campione del mondo spagnolo è pronto a rimettersi in gioco con la Renault, con la quale ha firmato un contratto biennale e ha già effettuato alcuni test. L’hype nei confronti dell’asturiano è altissimo. Alonso, come tutti i grandissimi che decidono di cambiare aria per qualche tempo e poi ripartire, è atteso al varco da media e appassionati. Sarà ancora in grado di andare forte? Avrà finalmente azzeccato la macchina giusta per lottare al vertice?
Alonso, test con Renault 2018 il 4-5 novembre
Rispondere ad entrambe le domande è piuttosto complicato, ma da marzo 2021 si potrà iniziare finalmente valutare l’effetto concreto di questo Alonso-bis. Il precedente di Michael Schumacher, incapace per tante ragioni di ripetere nel triennio 2010-2012 i successi della ‘prima carriera’, non spaventa il vincitore di due edizioni della 24 ore di Le Mans, anzi. Nel corso di un’intervista rilasciata a L’Equipe Alonso, pur non negando i problemi di riadattamento alle F1, ha spiegato di essere pronto a stupire: “IL COLLO NON È PRONTO – ha ammesso – ho fatto un sacco di esercizi con l’ elastico, ma niente sostituisce la macchina e ho bisogno di chilometri. Ecco perché andremo in Bahrain. Più si guida una F1e meglio è”.
Renault e i test ‘giovani’ di Alonso: “Speriamo nella FIA”
“Michael ha avuto le auto migliori durante la sua carriera e quando è tornato ne ha avuta una normale e tutti erano delusi – ha aggiunto Alonso, in riferimento al precedente del Kaiser – nel mio caso potrebbe essere il contrario. Ho avuto auto scadenti negli ultimi cinque anni della mia carriera e FORSE ORA SORPRENDERÒ LA GENTE. Lewis [Hamilton] e Michael sono due grandi campioni – ha concluso – non si vincono sette titoli per caso. Hanno sempre avuto auto dominanti, ma in Formula 1 questo succede. Non hanno mai commesso errori, anche se hanno le loro debolezze. In Michael le abbiamo viste quando è tornato, in Lewis si sono viste di fronte a Rosberg. Ma queste sono state delle l’eccezioni”.