Villeneuve: “Finché ci sarà l’ibrido sarà dura battere Mercedes”

Per JACQUES VILLENEUVE le difficoltà Ferrari non saranno facili da risolvere in particolare osservando quello che fa la Mercedes, con un costante miglioramento dettato dalla grande capacità di trattare una materia ostica, quella della tecnologia ibrida. Non basta dunque affiancare la scuderia anglo-tedesca, bisogna tirare fuori dal cilindro una vettura spettacolare. E non è facile.
«La Ferrari ha perso tanti cavalli con le direttive tecniche della Federazione di quest’inverno. Adesso è indietro con il motore e con il telaio. Con il blocco degli sviluppi e due soli gettoni da spendere, recuperare diventa complicato. Finché c’è l’ibrido, sarà difficile superare la Mercedes. Che ha realizzato la macchina migliore e ha il pilota più veloce del momento. COLPA DEGLI AVVERSARI SE NON RIESCONO A FARE ALTRETTANTO», ha detto l’ex pilota canadese alla Stampa.
Analisi tecnica: la sfida a centro gruppo
Non c’è nemmeno da affidarsi alla speranza di un CAMBIO REGOLAMENTARE per la Ferrari, anche se dal 2022 cambieranno molte cose. In passato la Fia e la F1 si erano affidati a nuove regole per cercare di livellare le prestazioni, evitare la noia, migliorare la sicurezza e regolare la velocità raggiunta dalla tecnologia, anche se Villeneuve non è del tutto d’accordo: «Le regole non cambiavano per fermare il dominio di un team. Ma erano regole aperte, che davano più spazio alla creatività. Adesso è tutto bloccato: chi è davanti ci rimane».
Per il campione del mondo 1997 NON ESISTE UN MIGLIOR PILOTA DELLA STORIA, e per chi invece deve guardare da lontano i record di Hamilton, come Vettel, c’è un consiglio non da poco: «I paragoni sono impossibili: Lewis sulle macchine degli Anni 50 andrebbe più piano dei piloti dell’epoca, mentre i campioni di allora sarebbero più lenti di lui oggi. Vettel ha cercato un volante per il 2021, ha tanta esperienza e sa che cosa fare: non ha bisogno di suggerimenti. Mi era capitata una cosa simile al mio ultimo anno in Williams. Me ne sarei andato a fine stagione, quindi c’era poco da costruire. Poi ho fatto la mia squadra, la BAR, che oggi tra l’altro si chiama Mercedes».