Mugello cinico

Mugello cinico

Tra incidenti, danni miliardari, errori di guida, ghiaia e bandiere rosse, il Mugello ha mostrato l’immagine più cruda della Formula 1 di oggi. Fatta di rischio, di calcolo e di umanità come sempre, al netto del risultato che non cambia – vista la superiorità tecnica della Mercedes. Cinici e vincenti. La Ferrari, in qualifica speranzosa con Leclerc, è sprofondata sul lungo rettilineo della pista di proprietà. Chi sbaglia paga, e in Toscana il conto è stato salato.

“Una macchina rossa sola al comando c’è stata, e a lungo, ma era una safety car di marca Mercedes dipinta di rosso per rendere omaggio ai mille Gran premi della Ferrari. Una carineria che si è dimostrata una beffa, visto come è andato il primo Gran premio della Toscana. La festa è finita. La Scuderia ha illuminato la notte di Firenze, ha mostrato storia e blasone e ha promesso che tornerà a vincere. Ma ci vorranno almeno due anni. L’indomani in pista è stato doloroso. Dopo una safety car, due bandiere rosse e tre partenze di un Gran premio folle, emozionante e pericoloso, solo il risultato è standard: Lewis Hamilton vince la sua 90ª gara e Valtteri Bottas completa la doppietta Mercedes, mentre le Rosse nella elegante livrea colore amaranto, la stessa delle origini, continuano a sprofondare. Il pubblico ha snobbato l’evento, deluso dai risultati della Ferrari o, più probabilmente, choccato da prezzi fra i 375 e i 500 euro, già dimezzati rispetto alle tariffe iniziali. Così il primo Gp in terra di Mugello e il primo a porte socchiuse non è riuscito fare il tutto esaurito. La gara è stata caotica, Hamilton e Bottas si sono scambiati le posizioni un paio di volte, poi ha vinto il migliore. Le Ferrari a tratti erano le macchine più lente in pista e Leclerc è il pilota che ha subito più sorpassi: da terzo a nono. Il suo racconto è sconsolante: «Ho fatto una buona partenza, poi non avevo più il passo. Rimango motivato, ma devo capire che cosa non va, perché così è davvero difficile». Vettel, che nel finale ha dovuto spingere per evitare l’attacco della Williams di Russell, condivide l’analisi del compagno di squadra“. STEFANO MANCINI, La Stampa

“Corsa crudele. Per il fracasso delle lamiere, per la dolorosa normalità che neanche il caos riesce a mutare. Mandatelo su Marte, incendiate le strade, l’eroe è sempre lo stesso: Lewis Hamilton. Al debutto sul palcoscenico della F1, il Mugello mette in scena un repertorio raro: solo 12 al traguardo dopo tre (brutti) incidenti e tre partenze dalla griglia. Non accadeva dal gp del Belgio del 1990 che la storia di una gara fosse scritta in tre atti: all’epoca vinse il poleman, Ayrton Senna. Trent’anni dopo, Lewis replica il suo mito riallacciando il filo invisibile che lo lega al brasiliano“. ALESSANDRA RETICO, La Repubblica

“Mille, un numero da paura come nel Medioevo. Per il caos su una pista dove la F1 non aveva mai corso e chissà se ci tornerà. Per il vuoto di questa Ferrari, incapace di approfittare di qualsiasi occasione a cominciare dal secondo k.o. tecnico di fila di Max Verstappen. Condannata fra gli ultimi con otto piloti su venti ritirati, tre partenze, due bandiere rosse, errori e guasti. Con due Mercedes davanti a giocare all’elastico, Lewis Hamilton a quota 90 successi: un altro dato da spavento. Dal podio un messaggio politico: maglietta nera con la scritta «Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor». Una giovane afroamericana morta a marzo in Kentucky durante una perquisizione. Se nessuno si è fatto male ieri è perché le scocche di carbonio ultraresistenti, l’Halo e tutte le altre crociate sulla sicurezza sono servite a qualcosa. Circuito vecchia scuola per rischiose emozioni. Avevano illuso l’ottima qualifica di Charles Leclerc e il momentaneo terzo posto. C’era aria di rinascimento sulla pista di casa per le mille candeline in F1 della Scuderia, è tornato il buio. Non totale come a Spa e Monza (qui almeno in due sono arrivati al traguardo e a punti), ma quasi. È stato doloroso osservare la resa di Leclerc. Bandiera bianca di fronte agli assalti di Racing Point, Renault, McLaren: un piccolo dramma sportivo per un ragazzo motivatissimo, al contrario di Vettel che la sua giornata l’aveva già compromessa con un pessimo sabato“. DANIELE SPARISCI, Corriere della Sera

Vincenzo
Vincenzo Medico Chirurgo, Psicoterapeuta, Odontoiatra. Specialista ambulatoriale presso l’ASL Napoli 1 Centro. Coach professionista. Terapeuta EMDR.
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