La F1 non è il Wrestling

La F1 non è il Wrestling

Ross Brawn e Liberty Media per mesi sono andati alla carica con la proposta di inserire nel format del weekend o di alcuni settimane delle gare sprint di qualificazione con GRIGLIA DI PARTENZA INVERTITA rispetto alla classifica iridata. Una proposta volta a creare spettacolo che ha sin da subito trovato l’opposizione di diversi piloti, i big e i veterani della F1 in testa. L’idea sembra tramontata al punto che Ross Brawn potrebbe al pari di Chase Carey ‘sfilarsi’ anche se non del tutto dalla guida della F1 nel 2021, anno in cui al timone ci sarà Stefano Domenicali. I piloti hanno già tutti espresso il loro parere in merito alla Reverse Grid, di seguito la carrellata dei venti attuali protagonisti dello schieramento di partenza della F1 e le loro opinioni sulla reverse grid.

 Brawn rilancia l’opzione reverse-grid

LEWIS HAMILTON: “Non sanno di cosa parlano, mi sembra un espediente per cercare di mascherare il fatto che i regolatori non abbiano fatto un bel lavoro in precedenza”.

SEBASTIAN VETTEL: “Da sportivo io voglio che vinca chi se lo merita e ha svolto un lavoro migliore. Mescolare le carte in tavola non mi sembra giusto. Hanno fatto spendere una fortuna ai team con le ali più grandi volte ad aumentare lo spettacolo e le battaglie in pista, ma non mi sembra che siano stati centrati i risultati che si erano prefissati”.

MAX VERSTAPPEN: “È troppo artificiale, è un tentativo di creare spettacolo e non è la strada che deve seguire la F1. Il binomio pilota-macchina più veloci devono stare davanti, stop. Si lavora per la prestazione pura e per partire in prima fila”.

VALTTERI BOTTAS: “Non cambierei il format attuale. Anche perché in alcune piste è impossibile superare. Sono per le gare pulite e per il ‘che vinca il migliore’.

CHARLES LECLERC: “Non è la soluzione adatta per la F1. Il migliore parte davanti, l’ordine di partenza non va rivoltato”.

ALEXANDER ALBON: “La gara di Monza di quest’anno è stato un bello spot per la griglia di partenza invertita, ma penso che sia giusto che gare così restino storiche perché appunto rare. Se tutte le gare fossero così non sarebbero più speciali, quindi resterei fedele al format tradizionale”.

DANIEL RICCIARDO: “Il valore delle vittorie verrebbe alterato. So che è importante guardare allo spettacolo e al divertimento. Ma secondo me è più importante che non venga intaccato il valore di un’affermazione”.

CARLOS SAINZ: “Sono indeciso. Da un lato mi piacerebbe scoprire cosa succederebbe. Magari nel 2022 ci sarà una convergenza a livello di prestazioni e le gare saranno più divertenti. Nell’attesa una volta un esperimento lo farei”.

KEVIN MAGNUSSEN: “Non è il DNA della F1. In più ritengo che l’attuale format di qualifica sia fantastico”. 

ESTEBAN OCON: “Se penso alle griglie invertite ad esempio in GP3 nelle gare sprint della domenica penso che ciò che deve cercare la F1 sono prestazioni più simili tra le vetture”.

LANDO NORRIS: “Non credo che ci sia il bisogno di cambiare nulla e secondo me il 2022 vedrà l’arrivo di un regolamento e di vetture che garantiscono spettacolo”.

ROMAIN GROSJEAN: “Anche se partirei in pole non mi piace. L’equilibrio e la lotta c’è già adesso, basta concentrarsi sulle vetture alle spalle delle Mercedes e di Verstappen”. 

KIMI RAIKKONEN: “Dipende da come verrebbe organizzata la gara sprint, ma secondo me le qualifiche sono più emozionanti”.

SERGIO PEREZ: “Wolff ha detto in merito a questa idea che la F1 non è il Wrestling. Sono d’accordo con lui. La F1 deve permettere ai team di essere più vicini tra loro e si sta lavorando in questa direzione per quanto riguarda il 2022”.

DANIIL KVYAT: “Lo spettacolo nelle gare sprint non mancherebbe, ma significherebbe mettere una toppa ad un buco troppo grande. Se per esempio si adottasse lo schema utilizzato in F2 i top team in dieci giri sarebbero comunque di nuovo davanti a tutti. Si creerebbe più confusione che altro”.

GEORGE RUSSELL: “Non riesco a sbilanciarmi, direi che è una questione 50 e 50. Penso che la Mercedes vincerebbe ugualmente. Però a centro gruppo le vetture che di solito sono alle spalle di altre non risulterebbero semplici da superare. Credo che si debba provare, anche solo una volta. Se non si prova non si impara mai né si esperisce effettivamente cosa succederebbe”.

ANTONIO GIOVINAZZI: “Mi divertivo un sacco nelle gare sprint in F2, ma non so se il format potrebbe funzionare per la F1. Verrebbe a mancare l’unicità del Gran Premio”.

PIERRE GASLY: “Non sono un grande fan della griglia invertita. La priorità deve essere quella di portare le vetture all’interno di una finestra prestazionale non troppo ampia, quello garantirebbe spettacolo”.

LANCE STROLL: “Troppo artificiale. E poi si perderebbe l’emozione della qualifica che per noi piloti vale quanto quella della domenica di gara”.

NICHOLAS LATIFI: “Non è il DNA della F1 ed è giusto che le gare pazze avvengano una volta ogni tanto senza istituirle per forza”.

Vincenzo
Vincenzo Medico Chirurgo, Psicoterapeuta, Odontoiatra. Specialista ambulatoriale presso l’ASL Napoli 1 Centro. Coach professionista. Terapeuta EMDR.
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