Elevata complessità

Nonostante l’emanazione di una nuova direttiva tecnica sulla gestione delle mappe motore, il controllo dell’utilizzo regolare delle attuali POWER UNIT risulta comunque molto difficile per i responsabili della Federazione a causa dell’elevato grado di complessità raggiunto negli ultimi anni.
“Sfortunatamente, non è più così semplice come ai tempi dei motori V8 – ha spiegato il direttore tecnico della FIA, NICK TOMBAZIS, in una lunga intervista rilasciata ad Auto Motor und Sport – A quel tempo ci si doveva solo assicurare che fossero rispettate la velocità massima, le dimensioni del motore o le specifiche del carburante. Il problema con le attuali power unit è che l’hardware può rispettare completamente le regole, ma può comunque essere utilizzato illegalmente. Per evitare ciò, dobbiamo monitorare continuamente innumerevoli parametri tramite un software e vari sensori durante la guida. Se un pilota cambia le impostazioni del motore ad ogni giro, DIVENTA DIFFICILE CONTROLLARE IL FUNZIONAMENTO REGOLARE DEL PROPULSORE, SOPRATTUTTO DURANTE L’UTILIZZO DI MAPPATURE SPECIALI in momenti particolari della gara, come ad esempio il giro prima o dopo un pit stop, o in caso di sorpasso”.
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Tombazis prova a essere più chiaro con un ESEMPIO PRATICO: “Abbiamo limitato il consumo di olio a 0,3 litri per 100 chilometri per evitare che l’olio venga utilizzato nel processo di combustione. Non misuriamo questo consumo sull’intero percorso, ma dopo ogni giro. È vietato superarlo anche per un breve periodo, ma è possibile salvarlo di nuovo in un secondo momento e quindi mantenere il livello sotto il limite imposto (lo stesso principio, ad esempio, del sistema tutor usato su molte autostrade, ndr). Se ora si passa da una regolazione del motore a un’altra, È ESTREMAMENTE DIFFICILE TENERE TRACCIA DEL CONSUMO DI OLIO IN OGNI SINGOLO ISTANTE. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo emesso questa direttiva tecnica”.
“Facciamo controlli regolari di ogni tipo, e vorremmo farlo più spesso – spiega poi l’ingegnere greco in merito agli esami approfonditi effettuati sui sistemi ERS dei quattro motoristi impegnati in Formula 1 – Come detto, però, queste power unit sono molto complesse e non abbiamo il tempo di controllare ogni singolo sistema. Spesso le squadre vengono da noi e ci chiedono se questo o quello è permesso, oppure ci avvertono che una certa misura potrebbe ingannare le regole. Poi ci dicono: ‘noi non lo facciamo, ma altri potrebbero farlo’. Noi analizziamo e SE PENSIAMO CHE CI SIA LA POSSIBILITÀ DI FARE UN’INDAGINE PROCEDIAMO, a volte solo per un sospetto specifico, altre volte perché pensiamo che ci sia effettivamente la possibilità che qualcuno aggiri astutamente le regole”.
Tombazis ha anche risposto alle critiche di alcuni piloti sulle MAGGIORI DIFFICOLTÀ NEI SORPASSI dopo l’introduzione della nuova direttiva tecnica: “Ovviamente i piloti non hanno più tutta la potenza in eccesso come una volta. Tuttavia, possono ancora utilizzare tutta la potenza elettrica. Nei nostri tavoli strategici sui regolamenti 2022, abbiamo anche discusso molto sul tema sorpassi. Un’idea era quella di dare al pilota più potenza a breve termine, ma se ti affidi unicamente alla potenza del motore, avresti bisogno di un delta molto ampio”.